CECILIOSKACECILIOSKA
CECILIOSKA
Me My Works My Stories
  • About
  • Blog
  • NSFW!
  • Others
  • Works
Menu back  

TORTE, SESSO ORALE E ORGASMI MULTIPLI. WHAT ELSE?! 

Ogni 14 aprile, da un paio di anni a questa parte, si celebra una ricorrenza particolare.

“L’idea è semplice: regalare alle donne la scusa perfetta per concedersi una giornata di strappi alle regole, abbuffarsi di dolci e declamare a gran voce una sana voglia di sesso orale!  Il Cake&Cunnilingus Day è una chiamata alle armi del piacere, è l’occasione per ricordarci che abbiamo tutto il diritto di pretendere qualità, di fare sesso libero e di divertirci a letto e nella vita! Bando al senso del peccato: abbandonatevi alla seduzione della gola e della carne, e chiedete senza remore ai vostri partner di darvi una bella leccata lì!”

Ms Naughty – filmaker, scrittrice e blogger che dal 2000 si occupa di sesso pornografia, con uno speciale occhio di riguardo per le donne – firma così la nascita del suo nuovo progetto: il Cake&Cunnilingus Day, iniziativa che prende ispirazione dallo Steak&Blowjobs Day, nato nel 2006 ad opera di un gruppo di anonimi “facinorosi” del web che scelsero il 14 marzo come data ideale per celebrare due grandi passioni virili: il barbecue e la fellatio. Il progetto di Ms Naughty fa evidentemente il verso ai maschietti, ma c’è dell’altro.

“Il cunnilingus, per molti aspetti, è ancora un tabù. Nel porno, solitamente, è sotto rappresentato e forse è anche per questo che, in generale, le donne fanno fatica a chiederlo”.

Una considerazione spicciola che contiene un grande fondo di verità: l’universo del piacere femminile può allontanarsi anni luce da quello maschile e, nonostante la presunta emancipazione che ci autorizza all’autodeterminazione del corpo, le donne sono ancora naturalmente portate ad auto-boicottarsi; soprattutto nel sesso e nelle relazioni sentimentali. Per la paura di sembrare troppo sfacciate, o di risultare poco gradevoli, molto spesso scegliamo di non fare troppe domande, abdicando a legittime pretese di chiarezza di intenti, e rinunciando a godere dei benefici di una relazione sessuale completa e senza tabù.

Ms Naughty si prodiga a portare diversi esempi a sostegno di tale tesi, in un post del blog che titola: “Perchè oggi più che mai abbiamo bisogno del Cake&Cunnilingus Day”. Il sito dell’evento è una sorta di portale tematico sull’arte del sesso orale, completo di directory che rimandano ai più interessanti progetti trasversali sul tema: film erotici e siti porno specificatamente concentrati sull’oral, guide sull’how-to, portali di sessuologia e informazione medico-scientifica e, infine, una deliziosa raccolta delle iniziative più fantasiose per portare la vagina anche in tavola. Maestri della lavorazione del cioccolato, maghi della lievitazione, cake designer, fornai e pasticceri specializzati in delikatessen ispirate all’anatomia genitale femminile.

Che l’idea di istituire una giornata internazionale del cunnilingus piaccia o meno, e aldilà di ogni potenziale critica sulla reale salienza del progetto, il Cake & Cunnilingus Day probabilmente non dovrebbe essere liquidato come una pagliacciata: la vagina, oggi più che mai, è un’ossessione collettiva, una questione pubblica e una grande fonte di ispirazione artistica e mediatica.

 

°° V per VAGINA-VENDETTA °°

Anche la mia avventura da blogger inizia con lei, la vagina, abilmente chiamata in causa come pretesto per portare all’attenzione dei lettori una tematica sempre attuale: la gigantesca opera di sovraesposizione, mistificazione e abuso strumentale del sesso femminile. Nel post, pubblicato sull’Huffington Post nel dicembre 2012, si parlava di chirurga estetica genitale. Il titolo – dal tono citazionistico, probabilmente sfrontato e vagamente autocelebrativo – “L’importanza di avercela perfetta” – forniva l’assist perfetto per la chiosa: a chi importa veramente come siamo fatte? Dopo tanti anni, onestamente, ancora non ho trovato risposta a questa domanda; sebbene abbia continuato, a modo mio, a fare ricerca sul tema attraverso letture, studi sociologici, autoanalisi e sondaggi diretti.

vodoo_barbie

Gli anni passano, alcune certezze restano. Siamo nel cuore dell’era della ditattura mediatica che, come inevitabile corollario, si porta dietro la reperibilità di immagini un tempo esclusivamente relegate alla sfera privata. Evitando discorsi che potrebbero portarci fuori tema – come il chiamare in causa il vacuo strapotere di VIP e influencer che stanno pericolosamente esasperando la contaminazione tra la sfera dell’estetica e quella della sessualità, in nome del piano di business e certe del ROI che in maniera assiomatica si porta dietro qualsiasi argomento lontanamente sessualizzato – assumiamo che questa sia la cifra dei tempi e lasciamo cadere ogni vessillo polemico. Per contro, potrei elencare progetti virtuosi, giornaliste coraggiose, artiste di matrice femminista e acute osservatrici della femminilità che affrontano discorsi intelligenti sulla vagina, le sue derive e i suoi derivati, senza disturbare troppo la politica e le ideologie. Tuttavia mi capita spesso di riflettere sulla reale esigenza di questo ridondante discorso erotico che ha invaso l’agenda mediatica. Da internet all’editoria, passando per il cinema e le arti visive, gli ultimi anni hanno visto nascere – e spesso morire nello spazio di un battito d’ali – una nutrita rosa di progetti ispirati alla “farfallina” e alle sue esigenze. Sex blogger, attiviste queer, artiste gender, registe e scrittrici female friendly, quando non addirittura interi piani editoriali votati al sesso delle donne.

A giudicare dall’ampiezza del bacino di utenza, dai rumors che generano e dal successo di pubblico della tematica femminile, forse c’era davvero bisogno che fiorissero certe variegate realtà di pensiero. Probabilmente, allora, c’è qualcuno nel mondo a cui importa davvero come è fatta una vagina; e che magari vorrebbe anche capire meglio come funziona. Nonostante tutto infatti, è come se la sessualità femminile restasse sempre coperta da un velo di vergogna e mistero, lacerato qua e là da tentativi di indagine più o meno discutibili. Pensiamo a personalità dello spettacolo come Gwyneth Paltrow che considera il sesso parte integrante del suo lifestyle e, periodicamente, ne parla (anche in prima persona) dalle colonne del suo blog Goop. Dalla sindrome premestruale al pavimento pelvico, dai bagni di vapore per il ringiovanimento della vulva al sesso anale come pratica egalitaria per il climax orgasmico. Riabilitiamo la cultura e citiamo Mona Chalabi, giornalista del The Guardian, resa famosa in Italia da Internazionale, che ne ha riproposto la docu-serie pedagogica dei Vagina Dispatches, le confessioni di una vagina orgogliosa che decanta al grande pubblico la padronanza di sé e l’assoluta noncuranza della convenzione sociale che la vorrebbe muta e assertiva al contempo. E come non citare OMGYes, un progetto curato nei minimi dettagli per imparare a dialogare con l’intimità femminile e arrivare a comprendere l’essenza profonda dell’orgasmo di una donna, con l’aiuto di un’app. (Boh .. )

Le cose belle e poetiche non andrebbero spiegate, è vero; ma il piacere sessuale è una potentissima chiave di accesso alla conoscenza del proprio Io, nonché una preziosa occasione per comprendere il nostro modo di stare al mondo e, se da un lato è un’esperienza naturale che non andrebbe tanto problematizzata, dall’altro diventa dunque il pretesto per altri ragionamenti. In quest’ottica, è inevitabile che anche i genitali vengano chiamati in causa; nella mia opinione il rapporto che a vario titolo intratteniamo con loro, la dice lunga su chi siamo.

vulva_gallery

The Vulva Gallery nasce nel 2016 dalla fantasia di un’illustratrice olandese che, scossa dall’abbondante richiesta per gli interventi correttivi dell’estetica genitale femminile, mette in piedi un progetto web orientato a documentare l’incredibile varietà della fisionomia intima per aiutare le donne ad interpretare la propria unicità come un punto di forza, e a non confonderla con un potenziale tallone d’Achille. Molte stanno contribuendo alla causa inviando una foto della loro zona bikini, che viene poi reinterpretata in un disegno e pubblicata sul sito, accompagnata da aneddoti e storie che rendono conto della complessità del rapporto tra una vagina e la sua proprietaria. Dalla prima volta che ne hanno parlato apertamente con la mamma, alla prima volta che l’hanno esplorata con mani e oggetti; a quella volta in cui si sono sentite diverse, alla volta in cui glielo hanno fatto credere: da tutti questi ritratti emerge con chiarezza quanto, per le donne, il corpo e il sesso siano fonte di interrogativi e problemi esistenziali sovrastrutturali e sovradimensionati. Ed anche io, come le altre, continuo a farmi domande.

Sono passati venti anni da I Monologhi della Vagina di Eve Ensler ma la sua opera non è invecchiata affatto e risulta ancora di stringente attualità; l’autrice stessa si rifiuta di ammettere l’obsolescenza del messaggio recondito della sua commedia anche se, da donna, le piacerebbe poter affermare il contrario.

“La strumentalizzazione e la repressione della sessualità, mortificano la forza vitale. Parlando di corpo e desiderio, come donne, abbiamo ancora diverse questioni da affrontare, consapevoli del fatto che se imparassimo a godere senza seno di colpa né pentimento, molte cose cambierebbero”

– dichiara la scrittrice in un’intervista su Vice America.

Impietosi riflettori di scena si accendono sull’intimità e la vita sessuale. Il piacere delle donne è una specie di creatura mitologica che ancora genera disagi, ipocondrie, false narrative, gruppi d’ascolto, opinion leader e superficiali click bait. E se da una parte sembra che nulla sia cambiato nella prassi dell’esistenza, dall’altra bisogna ammettere che probabilmente stiamo vivendo i prodromi di un’autentica rivoluzione nella fenomenologia dell’essere donna e nella percezione collettiva della femminilità. Le nuove generazioni sono indubbiamente più confidenti con la tematica del sesso che, come un pantone, si spalma un po’ su tutto, dalla comunicazione mediatica ai linguaggi del visivo; e l’inevitabile ricambio generazionale probabilmente farà il resto.

libertè

 

°° LIFE IS A BITCH °°

La donna del futuro, dunque, sarà un po’ più sanamente e liberamente zoccola, con il gusto di esserlo esclusivamente per se stessa? Forse si, o forse no perchè certe cose non cambiano mai. E mi sembra che ci siano ancora tante, troppe donne che nonostante l’hype della body positivity, le menate sul femminismo e l’apparente sfrontatezza pubblica, coltivino miscredenze e covino un intimo disagio. Tipo quelle che in palestra entrano in doccia con gli slip, tanto per fare un esempio (libere, de che?!).

“Le donne vivono in perenne contraddizione e affrontano fatiche insostenibili. Tutto, davvero tutto, è stato codificato in base ai bisogni maschili: persino la nostra biancheria intima, le pratiche sessuali, la maternità. Dobbiamo essere donne secondo regole e modalità che fanno piacere all’uomo, con cui siamo costrette a confrontarci pubblicamente, avendo cura di non offendere e disturbare. [..] Il nostro potere è soffocato nel nome della pace e della tranquillità, e noi soffochiamo noi stesse. Ancora oggi, dopo un secolo di femminismo, non riusciamo ad essere pienamente noi stesse, ad appartenerci. I difetti, gli sbagli, il crimine e la virtù, il linguaggio, il nostro piacere obbedisce alle regole imposte, che ci sono state cucite addosso pur non appartenendoci. [..] Quindi, in un modo o nell’altro, mi sento vicina a tutte le donne, mi riconosco nelle migliori come nelle peggiori. Possibile che tu non abbia mai conosciuto una stronza? – mi è stato chiesto. Certo che ne conosco, ne è piena la letteratura come la vita reale. Ma tutto sommato, sono dalla loro parte”

– scrive Elena Ferrante in un editoriale sul Guardian. Io sottoscrivo e aggiungo che se rimuovessimo l’uomo dall’equazione, la risultante non cambierebbe di molto. Siamo diventate molto abili nel decantare pubblicamente la nostra confidenza sessuale e il rifiuto dello stereotipo sociale. Eppure siamo ancora un po’ vittime di tutto questo, perchè forse non riusciamo proprio ad accettare e ad ammettere che il nostro cuore non batte solo nella gabbia toracica. Ma anche là, dove tanta gente pretende di infilarsi a caso.

((E comunque amiche non fidatevi MAI di chi non ve la lecca.))

Tag
adult amiche amore anilingus arte ass best of chirurgia estetica genitale cinema clitoride coppia cunnilingus disegni donne erezione fashion femminismo figa perfetta hate sex inspiring internet internet porn intervista love me orgasmo perv pornhub porno pornostar punti di vista pussy relazioni resistenza sado sesso sesso orale single storia tattoo The Perfect Vagina uomini VIP wovo writing
Share on FacebookTweet about this on TwitterShare on Google+Share on LinkedInEmail this to someone
cunnilingusdonnepussy
Ti potrebbero interessare
OROSCOPA
13 febbraio 2019
SOS
20 novembre 2018
7 orgasmi
22 giugno 2018
© 2016 Cecilia Marotta