Sono la generazione più numerosa di sempre, stanno cambiando per sempre il modo di fare impresa ed essere consumatore, e il loro potere d’acquisto rappresenterà, presto, il 50% circa della spesa totale sui beni secondari. Ecco chi sono i Millennials e cosa significa per loro la parola lusso.
Per l’uomo neorealista i Millennials sono gente strana: parlano in chat, usano le app, postano le foto, mettono i like. Secondo i nonni hanno un vocabolario incomprensibile, e secondo i genitori non hanno ben capito cosa significhi crescere. In realtà, sono semplicemente diversi. Sono una generazione creativa che approccia la vita in maniera inedita, stretta tra un modello educativo che si è fatto obsoleto nel giro di pochi lustri e le convenzioni imposte e suggerite dal nuovo ordine sociale. Sono una generazione ricca di contraddizioni, costretta a rappacificarsi con una continua e destabilizzante mutazione di sistema nonché con la propria anima, scissa tra il suo essere analogico e il divenire digitale. E sono una generazione paradossale, sfortunata da un lato, fortunata dall’altro. Tutto quello che è stato prima di loro appartiene ormai alla tradizione e alla storia del costume italiano, e quello che verrà dopo possiamo solo immaginarlo. Il passaggio agli anni 2000, infatti, ha segnato un importante cambio di paradigma, dal punto di vista sociale. Un passaggio che, più che descrivere la questione demografica, porta i connotati di una profonda mutazione dell’individuo.
COLLECT MOMENTS, NOT THINGS – é lo slogan della generazione Millennials, persone che intendono l’esistenza come una collezione di momenti, e giudicano la propria vita in relazione alla qualità delle esperienze vissute e non alla quantità dei traguardi raggiunti. Dal self made man del secondo dopoguerra si transita al paradigma della self expression del giovane contemporaneo, il cui obiettivo non è più l’accumulo di merci e capitale bensì il possesso inteso come modalità di definizione dell’Io.
Pubblicato su Technogym, Lifestyle Issue